lunedì 23 luglio 2012

Scenari dell'estate sospesa

@The Metapicture


Scenario I
L'umanità si è ravveduta.
Io ho avuto il mio (stra-meritato e stra-dovuto, diciamocelo) contratto a tempo indeterminato, faccio il mio (stra-desiderato) dottorato di ricerca, frequento il club degli Amici d'Europa, l'Ing. ha avuto la sua promozione, abbiamo una casa per la quale nessuno ci chiederà più "Ma non avete bisogno di una stanza in più?!?", ho una tata meravigliosa che Mary Poppins le fa un baffo, e Cenerentola non sapeva lavare i pavimenti, al confronti. Junior si avvia come un piccolo boy-scout verso le scuole medie, fa dieci sport e legge dieci libri al mese, Piccoletta ha capito finalmente perché non le faccio vedere "Non Può Essere", coltiva rapporti sereni ed equilibrati con le sue compagne e amiche, è convinta che prima o poi avrà una fattoria.

Scenario II
Il meteorite è caduto.
Sono disoccupata. Abbiamo ricominciato a coltivare il pezzettino di terra che costituiva l'orto del nonno, che però produce pomodori a settembre e cavoli a marzo, essendo esposto a Nord e circondato da alberi. Abbiamo una capra (per il latte) e le galline (per le uova). Taglio e cucio scamiciati in lana cotta per piccoletta, io che mi ero esibita al massimo in onerosissimi punti croce per le sacchette dell'asilo, per i pantaloni di Junior non ho ancora capito bene come fare. Lo Stato Italiano non paga più gli stipendi alle maestre, e le scuole a settembre non hanno riaperto: studiamo a casa, tutti insieme, la mattina. Cucino biscotti, perché quelli confezionati sono troppo cari. Viviamo tutti a casa della Grande Nonna, che dà di matto per la presenza simultanea del cane, della capra e delle galline, tutti esseri animali puzzolenti e altamente indesiderati, ma che non può fare altrimenti perché è rimasta senza pensione. La casa di Milano è chiusa e sfitta. Con lo stipendio dell'Ing. paghiamo la luce, l'acqua, il gas, il riscaldamento e la connessione a Internet, da dove scarico le lezioni online per i bimbi e le istruzioni per coltivare l'orto (sulle capre non si trova granché).

Passano i giorni, Scenario I e Scenario II si sovrappongono nella mia mente senza sosta: ricevo una mail con un invito, ecco Scenario I, pago la spesa al supermercato sottocasa, ecco Scenario II. C'è da dire però che Scenario II mi accompagna più volentieri, in questa fine di luglio. E quindi, già che ci siamo, datemi qualche buon consiglio su come allevare una capra.

lunedì 9 luglio 2012

Tra Renzo Tramaglino e Don Chisciotte: walking on the wild side



Una bicicletta trovata su Flickr

Di questi tempi, penso spesso a Renzo Tramaglino.
Mi sento spesso come Renzo Tramaglino, alle prese con una legislazione barocca di cui non capisce il senso, oltre che la lettera. Lui vuole solo sposare Lucia, avere un lavoro e tanti figli, e vivere la sua vita nel paesino.
E' un'aspirazione così banale, così insulsa, così idiota?
A leggere i Promessi Sposi a sedici anni, viene da pensare di sì.
A ripensarci una ventina di anni dopo, proprio no: Renzo non era uno che si accontentava di poco.

In questi giorni mi sento un po' Don Chisciotte, che non conosco sul serio.
A sedici anni e più, la figura di don Chisciotte che lotta contro i mulini a vento per amore di giustizia mi affascinava.Finché, una ventina di anni dopo, ho iniziato a lottare contro i mulini a vento. Che sono i muri di gomma che circondano la vita: le persone che non hanno mai responsabilità di niente, lo strascico interminabile delle chiamate ai call center, le domande alle quali nessuno vuole dare risposta, le pratiche mai partite, le ore spese a capire come venirne fuori, le linee telefoniche che a un certo punto, straziate pure loro dalla conversazione o dall'attesa, si suicidano. Pazienza se succede alla linea telefonica dell'ASL. Ma se capita alla linea telefonica della Grande Multinazionale del Telefono, è un po' strano - o, quantomeno, ridicolo.

Ogni estate ha la sua canzone.
La mia canzone dell'estate 2012 ha 40 anni.
Un po' vecchiotta, direte voi.
E avete ragione (insomma, il mood del post è un po' d'antan, in effetti, tra Renzo Tramaglino e don Chisciotte, non so se Lou Reed ne sarebbe proprio contento)

Parla di travestiti, e di altre cose che poco si addicono alla figura immacolata di una madre di famiglia - parla comunque di cambiamento, e dopo e durante l'estate ne vedremo delle belle - non chiedetemi quali, però, perché in questo momento proprio non lo so.

Forse sarà sufficiente l'ebbrezza di essere riusciti a pagare le tasse, di questi tempi (in effetti, che me ne faccio io dei mulini a vento, dei capponi e delle droghe quando posso vivere in questo Paese in qualità di contribuente?!?)

Intanto, vi dico che quest'inverno il gelsomino è morto.
L'Ing. ne ha piantato un altro, ma sapete che il gelsomino è metafora.
E dunque anche questo blog cambierà pelle - non chiedetemi quale sarà, però, perché in questo momento proprio non lo so.

Buona estate, cari i miei dieci lettori.
Take care, and have fun