sabato 9 agosto 2008

Sguardi di mamme

Siamo in vacanza, in montagna, sulle Dolomiti.
Crescono, i piccoli. Quest’anno, riusciamo anche a fare qualche bella gita e quindi, l’altro ieri, gita a un lago di montagna.
Adoro i laghi di montagna, perché sono maestosi come le montagne che li circondano e pacifici come uno specchio d’acqua quieto. Sul lago Nambino, poi, c’è un bel rifugio, vecchio di quasi un secolo e allo stesso tempo appena rimesso a posto, con una meravigliosa terrazza affacciata direttamente sul lago.
Qui ho incontrato “l’altra mamma”.
Davanti a me, in fila al bancone del bar. Una bella donna, un po’ più alta di me, la carnagione scura, capelli castani corti, occhiali da vista con una montatura quasi trasparente. Shorts e scarponi da montagna, una bella camicia a quadretti verdi su un top bioanco. Rolex d’ordinanza per le signore raffinate di Milano.
Prende due cremini e teresa, in braccio, inizia ad agitarsi dicendo che anche lei vuole il cremino. Faccio la mia complicatissima ordinazione (un caffè, un cappuccio, un’acqua e menta con acqua naturale non fredda senza ghiaccio, Teresa allora cosa vuoi? Un cremino… Può farmi portare tutto al tavolo?) ed esco.
“L’altra mamma” e la sua famiglia, marito e due maschietti (che, a un veloce sguardo mammesco, direi di 7 e 4 anni), sono seduti dietro di noi. Mi guardo intorno, chiacchieriamo, a un certo punto mi alzo per andare a fare l’ennesima micro-ordinazione al bar e mi accorgo che “l’altra mamma” sta allattando un bimbo che avrà si è no due mesi, spuntato fuori da chissà dove. Tre maschi, in tutto.
Sento che, mentre allatta, chiacchiera con suo marito, e hanno l’aria di divertirsi. Quante altre mamme, me compresa, mi chiedo, sarebbero a questo punto a chiacchierare a 1768 metri con il marito che doveva andare a ritirare il Folletto e il Bimbi?
“Mammmaaaaaaa, mi scappa la caccaaaaaaa” strilla a un certo punto teresa
“Shhhhhh tere!!... Davvero?”
“Sì”
Mi alzo e la prendo per mano, “Andiamo, signorina”
Mi avvio verso il bagno, e teresa rimane indietro, sta guardando non so cosa. Mi giro per prenderle la mano, mentre arriva, e il mio sguardo si incrocia con quello de “l’altra mamma”. Ci guardiamo per un attimo, e lei sembra guardarmi con rimpianto, per quella bimba che mai sicuramente avrà. Anch’io la guardo con rimpianto, per quel terzo figlio che mai, quasi sicuramente, avrò. Ci scambiamo un sorriso.

Nessun commento: